Bracciale tennis

Se siete amanti di questo sport, il nome Chris Evert sicuramente vi dirà qualcosa. Se non la conoscete, ve lo diciamo noi!

Chris è una tennista che, nel 1987, perde il proprio bracciale durante una partita degli US Open a causa dell’improvvisa apertura del gioiello. Così, non può che chiedere una sospensione della partita al giudice di gara, per poterlo recuperare.

Si trattava di un bellissimo bracciale costituito da una fila ininterrotta di diamanti, che ne ricoprono anche la chiusura.

Impossibile non ribattezzarlo “tennis”!

In realtà gli attuali tennis sono dotati di una chiusura con meccanismo di sicurezza costituito da un filo d’oro sagomato a forma di otto che assicura il blocco.

Il bracciale tennis è ormai entrato a gamba tesa nell’empireo dei gioielli con diamanti più apprezzati, per la sua sobrietà ed eleganza.
Non solo: questo è anche un’opera d’arte di ingegneria orafa e che può essere creato di varie carature fino ai 10 carati, 46 diamanti da 0.23ct ciascuno e un valore di decine e decine di migliaia e migliaia di euro!

Poiché il tennis deve coniugare eleganza e robustezza, la montatura è, appunto, fondamentale perché deve essere contemporaneamente anche flessibile e morbida così da girare attorno al polso.

Le montature più belle e solide sono solitamente realizzate nel Belpaese: il Made in Italy si riaffaccia nuovamente con forza e maestria.

Il tennis da uomo

Da qualche decennio il tennis ha iniziato a farsi strada anche tra gli uomini, divenendo molto apprezzato. Non solo diamanti bianchi (di lunghezza maggiore rispetto a quelli delle donne: 23 cm contro i 21), ma anche neri nella versione oro bianco o anche “total black”, in oro nero ottenuto da apposita lega in oro, rodiata di nero mediante un processo elettrogalvanico che ricopre l’oro con un sottilissimo strato di rutenio dello spessore di pochi micron.

Particolarità

Una particolarità del tennis è che aumentando la caratura delle pietre, diminuisce il loro numero mentre aumenta la dimensione di ciascun diamante, in modo inversamente proporzionale. È possibile creare prodotti con diamanti di qualsiasi caratura, da meno di un centesimo di carato fino anche a 0.30 carati e oltre.

La realizzazione

Si badi che la realizzazione di un tennis non è operazione da poco, bensì è una operazione che richiede maestria ed esperienza a cominciare dalla selezione delle pietre. Poiché tutte, in un bracciale, devono essere coerenti per dimensioni, colore e purezza, è indispensabile attingere da un lotto di pietre superiore almeno quattro o cinque volte rispetto al numero necessario.

L’attenzione al diametro è altresì fondamentale, calibrandolo accuratamente con un apposito setaccio per diamanti: la selezione, infatti, non può avvenire solo sulla base del peso. Diamanti della stessa caratura potrebbero avere diametri differenti e non essere omogenei per la creazione del tennis.

Terminata la fase di selezione, rigorosamente manuale, si può affidare il processo all’incastonatore, il quale posiziona i diamanti nella montatura fissandoli meccanicamente, lavorando le griffes una a una e assicurandosi che non si distacchino dal metallo.

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